CASO TENCO - LE "5 PROVE" DELL'OMICIDIO DI LUIGI TENCO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. LaVerdeIsola
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Webmaster
    Posts
    4,308
    Location
    Bologna

    Status
    Offline

    GLI STRANI COMPORTAMENTI DI DALIDA



    Una cosa che salta subito all'occhio analizzando i vari protagonisti della vicenda, è il comportamento alquanto strano di Dalida. Analizziamolo insieme.

    Tratto dal libro "Vita breve e morte di un genio musicale" di Aldo Fegatelli Colonna:

    ...nel pomeriggio il fotografo Giorgio Lotti incrocia Tenco e Dalida al bar del Casinò e li sente fare, entrambi, strani discorsi di morte. Il ricordo di Lotti è nitido: non stanno parlando di suicidio. Little Tony li ricorda, sempre nel pomeriggio alterati ***

    *** "Al Bar del Casinò, Luigi era visibilmente incavolato. Ho notato che la portava via bruscamente" - Little Tony ( Sette, supplemento del "Corriere della Sera" n°5 1997 )


    Questo sopraindicato è un elemento che già conosciamo e che molti hanno tuttavia sottovalutato. La domanda sorge spontanea: "Come mai Giorgio Lotti ha ricordato nitidamente che i discorsi di morte tra Tenco e Dalida erano incentrati non sul suicidio?"
    Perlomeno io, me lo sono chiesto tante volte ed alla fine, mi sono deciso a colmare "questa lacuna", scoprendo direttamente "dalla fonte" quanto segue:

    Giorgio Lotti ricorda nitidamente che i due con tono alterato parlavano di "Rischio di morte", questo è quello che lui ha captato indistintamente ma è stato un attimo e non ha potuto sentir di più perchè "spaventato" è andato subito via.

    Può sembrare un elemento come tanti altri quello che vi stiamo presentando stasera ed invece è un elemento chiave che farà prendere una precisa e definitiva direzione all'indagine relativa alla morte del cantautore Luigi Tenco.
    Andando infatti ad analizzare la testimonianza di Little Tony che ricorda i due al Bar del Casinò visibilmente alterati e Luigi che porta via Dalida bruscamente....ed incrociando l'argomento trattato da Tenco e Dalida ( "rischio di morte" ...ed è molto molto importante questa news ) al Bar del Casinò e nitidamente intercettato dal fotografo Giorgio Lotti, adesso credo sia possibile finalmente dare una direzione "univoca", una sola interpretazione a quel che successe il pomeriggio del 26 Gennaio 1967: Dalida al Bar del Casinò mise in guardia, informò Luigi Tenco dei rischi di morte che stava correndo, e lui "arrabbiato" della "confidenza funesta" di Dalida, la portò via bruscamente dal Bar del Casinò. Non si possono dare altre interpretazioni ai dati peraltro "documentabili", adesso in nostro possesso considerando che effettivamente IL RISCHIO DI MORTE...per uno dei due divenne effettivamente una triste realtà nelle ore a seguire.

    Supposto come ho appena detto che qualche ora dopo...il rischio di morte per Tenco, prenderà forma diventando triste realtà, e che l'arrabbiato....risulterà essere la stessa persona che qualche ora dopo perderà effettivamente la vita, i "ruoli" dei due interlocutori credo appariranno chiari a tutti: Dalida provò a salvare in extremis Luigi Tenco il pomeriggio del 26 Gennaio 1967 e Tenco "intuendo" il ruolo di Dalida in tutto questo, si arrabbiò moltissimo con lei. La cantante suo malgrado dovette portare a termine la missione, con la messa in scena del ritrovamento del cadavere e la successiva "commedia" del suicidio di Tenco. Temeva anche lei per la sua stessa vita ed è giusto riconoscerle che relativamente alla morte di Tenco, lei ricoprì UN DOPPIO RUOLO peraltro uno discordante con l'altro: inizialmente quello della donna "GELOSA" che voleva farla pagare ALL'UOMO CHE L'AVEVA USATA E POI BUTTATA VIA, successivamente il suo ruolo divenne quello di "vittima" perchè si ritrovò in mezzo ad un qualcosa molto più grande di lei. Voleva farla pagare a Luigi per esser tornato con Valeria, chiese aiuto al suo ex marito Lucien Morisse ( CLAN DEI MARSIGLIESI ), ma non avrebbe mai immaginato che LO STESSO NEL FRATTEMPO PROGETTO' BEN ALTRO PIANO PIU' CARO A LUI STESSO CHE A LEI e che GLI INTERESSI POLITICI IN GIOCO SAREBBERO DIVENTATI COSI GRANDI da portare i SISTEMI DEVIATI ad eliminare fisicamente il cantautore. Non era questo "l'obiettivo" che Dalida voleva conseguire, era ferita e certamente voleva fargli un "dispetto", ma non aveva assolutamente "propositi" di omicidio...e questo sarà il grande senso di colpa che le farà tentare il suicidio più volte. 4 mesi prima di morire riferirà ad un giornale Italiano: "IO NON SO, NON POSSO, NON VOGLIO DIRE COME E PERCHE' LUIGI TENCO E' MORTO".

    Ora sappiamo una cosa in più.....e non è una cosa da nulla: Luigi e Dalida quel pomeriggio parlavano di "rischi di morte", assunto totalmente incompatibile con discorsi relativi ad un eventuale, probabile suicidio.

    Su cosa vogliamo "basare" adesso l'eventuale convinzione del suicidio che hanno alcuni? Sul biglietto d'addio NON RITROVATO sulla scena del delitto ma consegnato nelle mani del commissario da terze mani proveniente da una stanza del piano superiore...con ERRORI GRAMMATICALI E DI FORMA SPARSI QUA E LA E CON LA FIRMA CHIARAMENTE E PALESEMENTE CONTRAFFATTA??? Finchè regge.....e c'è qualcuno ancora disposto a credere che quello NON RITROVATO SULLA SCENA DEL CRIMINE, sia FORZATAMENTE UN ELEMENTO VALIDO ai fini del conseguimento di una verità...a me sta bene. Vedremo se la Magistratura sarà altrettanto brava e astuta nell'intuire che L'ELEMENTO BIGLIETTO ai fini della convalida del suicidio del cantautore Luigi Tenco, adesso come adesso, vale meno di niente.


    FOTO SCATTATE IL 26 GENNAIO 1967 AL CASINO': ADESSO RISULTERA' CHIARO A TUTTI perchè Tenco in queste foto continuerà a guardarsi a destra e sinistra e mostrerà un'aria particolarmente tesa .DALIDA DEVE GIA' AVERGLI RIVELATO...."I RISCHI" CHE CORRE visto che le foto sono state scattate nel secondo pomeriggio e i discorsi al Bar avvengono prima. In tutte le foto DALIDA RIDE ( ma si vede che si sforza di farlo ) e Tenco è teso, tesissimo.


    tenco104hr2

    tenco584af0

    tenco463fk8

    tenco661rw8

    tenco700km8



    Ecco la prima cosa strana: che nonostante questi strani discorsi avuti nel pomeriggio, Dalida si dispererà per 20 anni perchè Luigi Tenco si è "suicidato". Questa disperazione è incompatibile con i discorsi avuti nel pomeriggio.

    Ma oltre questo, ho individuato alcuni elementi che ruotano attorno alla figura di Dalida che andrebbero analizzati attentamente. Partiamo dal Ristorante Nostromo che sicuramente ci offrirà degli interessantissimi spunti di riflessione.

    Tra l'1:15 e l'1:25 Dalida che si trova al Ristorante Nostromo ( probabile ALIBI ), riceve una telefonata dall'Hotel Londra ( Lucien Morisse? ) ed il messaggio è: "TENCO STA MALE" ( probabile messaggio in codice: "Luigi Tenco è stato ucciso ma non è stato riportato in camera ( STA MALE ), comincia a partire ma fa molto con calma.

    Come fa un Hotel diverso da quello in cui alloggia Tenco a sapere cosa sta accadendo all'Hotel Savoy? Ma soprattutto è inverosimile pensare che quello sia stato un messaggio in "codice" tenendo presente che in un suicidio non si STA PRIMA MALE e poi si muore?

    Andiamo avanti e cerchiamo di capire meglio.

    Cosa succede da qui in poi? Un'altra cosa strana salta subito all'occhio: che il messaggio in codice viene seguito alla lettera.

    DOPO LA TELEFONATA "TENCO STA MALE" infatti, Dalida, uscita dal ristorante Nostromo, "preoccupatissima" per lo stato di salute di Luigi Tenco:

    1 - VA A SALUTARE IL SUO DISCOGRAFICO
    2 - VA A COMPRARE LE SIGARETTE
    3 - PROBLEMI VARI LUNGO LA STRADA ( a detta di lei )
    4 - RIENTRA IN HOTEL dopo aver percorso in 40 minuti una strada percorribile in 5 E DIRIGENDOSI VERSO LA HALL, CHIEDE IL NUMERO DI CAMERA "DEL TENCO" ( io non lo conosco, non so chi è, però sento che è successo qualcosa ) PERCHE' HA UNO STRANO PRESENTIMENTO.
    5 - TROVA IL CORPO DI TENCO ED URLA DISPERATA PERCHE' IL SUO LUIGI SI E' UCCISO.
    6 - PER 20 ANNI SI DISPERA CHE SI SIA UCCISO SPARANDOSI UN COLPO IN TEMPIA E LA SUA "DISPERAZIONE" E' ASSAI STRANA PER VIA DI DUE "FORTI" CONTRADDIZIONI: LA PRIMA LA CONOSCIAMO MA LA RILEGGIAMO INSIEME: A) NEL POMERIGGIO AL BAR DEL CASINO', IL FOTOGRA FO GIORGIO LOTTI RIPORTA DI AVER SENTITO LUIGI TENCO E DALIDA FARE STRANI DISCORSI DI MORTE: IL SUO RICORDO E' NITIDO NON STANNO PARLANDO DI SUICIDIO.IN SEGUITO A QUESTI DISCORSI LUIGI PRENDE PER UN BRACCIO DALIDA E ARRABBIATO SE LA PORTA VIA ( QUINDI EVIDENTEMENTE DALIDA, RIGUARDO L'ARGOMENTO "MORTE", HA DETTO A LUIGI QUALCOSA CHE DEVE AVERLO IRRITATO ) B) A DETTA DI LEI ( E DI PAOLO DOSSENA )L'ARMA QUANDO E' ENTRATA NON C'ERA ( :D ), COME PUO' PER 20 ANNI DISPERARSI CHE IL SUO LUIGI SI E' SPARATO CON "UNA PISTOLA" UN COLPO IN TEMPIA SE E' LEI STESSA A CONFERMARE CHE QUANDO E' ENTRATA NON AVEVA VISTO L'ARMA ED AVEVA CREDUTO CHE SI TRATTASSE DI UN MALORE?????????????? COME MAI A SERGIO MODUGNO che era salito 30 minuti dopo nella sua camera, la 104 per vedere come stava, DALIDA DISSE: "LUIGI SI E' UCCISO, SI E' SPARATO UN COLPO DI PISTOLA SE LEI E' STATA PORTATA SUBITO FUORI DALLA STANZA E L'UNICA "INFORMAZIONE" CHE AVEVA ERA CHE LEI LA PISTOLA NON L'AVEVA VISTA ????? D'ALTRONDE IL DISCOGRAFICO DOSSENA ENTRO' DOPO DI LEI ED E' ANCH'EGLI SICURO CHE LA PISTOLA NON CI FOSSE....COME HA FATTO DUNQUE LA CANTANTE DALIDA AD "INTUIRE" CHE LUIGI TENCO MORI' PROPRIO IN QUEL MODO?? LA RISPOSTA STA NEL SUO PRIMO TENTATIVO DI SUICIDIO ( FALLITO ) 1 MESE DOPO E 20 ANNI DOPO ( RIUSCITO ).
    i dettagli: #entry322492705 e qui: #entry276798714

    "LA CONTROMOSSA" DEL FRATELLO DI DALIDA:

    - vi siete mai chiesti come mai, pochi mesi dopo la riapertura del "Caso Tenco" ( 2005 ), spuntò la fiction Dalida, prodotta dal fratello Bruno Gigliotti dove la sorella e Luigi si amavano alla follia e si promettevano amore eterno?
    - vi siete mai chiesti come mai ultimamente la stanno "mandando" in replica un po' troppo spesso?
    - vi siete mai domandati come mai A NEANCHE 1 ANNO DI DISTANZA...si stava per PRODURRE IL FILM "TUTTO D'UN FIATO" ( poi finito nel nulla ) narrante la grande storia d'amore tra Luigi Tenco e Dalida?

    E come mai Bruno Gigliotti quando viene intervistato CI TIENE A SMONTARE:

    1 - L'ESISTENZA DI VALERIA ( dando del bugiardo al fratello di Luigi, Valentino Tenco che forse conosce il fratello un tantino meglio di lui )
    2 - LA TELEFONATA DALL'HOTEL LONDRA ( confermata da alcuni commensali che erano presenti alla cena e perfino dalla PROPRIETARIA del Ristorante Nostromo )

    dicendo che sono false ambedue

    e a ribadire

    1 - CHE DALIDA NON VOLEVA ASSOLUTAMENTE TORNARE IN FRANCIA )
    2 - CHE LUI E' CONVINTISSIMO CHE LUIGI TENCO SI E' SUICIDATO? ( E' SCHIACCIANTE QUEST'ARTICOLO DAL TITOLO: "L'ORLANDO SHOW": http://luigitenco60s.forumfree.net/?t=43146178 )

    E' PROPRIO VERO......FINCHE' L'AMORE TRA I DUE REGGE LA BARACCA E' SALVA !!!!

    Dalida durante un'intervista a "La Repubblica" del Gennaio 1987 ( pochi mesi prima di morire ):

    "Non so, non posso, non voglio dire come e perché Luigi è morto." ^_^



    tratto da UN'INTERVISTA RECENTE ( Luglio 2009 ) fatta ad Aldo Fegatelli Colonna ( biografo di Tenco ):

    Dalida sapeva dell’esistenza di Valeria? Possibile che non provò a cercarla? A capire?

    Risposta di Aldo Fegatelli Colonna: Dalida era venuta a conoscenza di Valeria. Un giorno si portò sotto il portone della sua casa romana e citofonò parlandone con un’asprezza inusitata, dicendole che Luigi non aveva bisogno di una ragazzina ma di una donna. Le consigliò in modo pesante di togliersi dai piedi. Sembra che lei ne rimanesse scossa. Asserisce che il tono della cantante era intimidatorio e, più che una che dava un consiglio, sembrò essere un ‘consigliori’.

    *****************************************************************

    Sta di fatto che Dalida fu fatta tornare subito in Francia contravvenendo a quelle che sono le "regole" basilari che vengono seguite in un'inchiesta.



    bild_2

    FOTO DI DALIDA E LUCIEN MORISSE ( CON AUTO AL SEGUITO ) DOPO L'OMICIDIO DI TENCO. DALIDA VERRA' ACCOMPAGNATA DA LUI E PAOLO DOSSENA ALL'AEREOPORTO PER IL RITORNO ( MEGLIO PER TUTTI ) IN FRANCIA. ( FINE DELLA MISSIONE ). COME MAI UN IMPORTANTE TESTIMONE COME DALIDA E' STATO FATTO ALLONTANARE IN FRETTA ANDANDO CONTRO "OGNI REGOLA" CHE DOVREBBE IMPORRE INVECE TUTT'ALTRO IN CASO DI MORTE VIOLENTA?

    Alle 2.45 L'Hotel allerta la polizia: arrivo di Dalida in stanza = 2.10. Come mai questo buco di 35 minuti?

    ECCO PERCHE':

    IL BIGLIETTO D'ADDIO dalla 219......è PASSATO ALLA 104 ( la camera di Dalida ) e vi è rimasto almeno 30 minuti, ne eravate a conoscenza ?

    Ecco la prova.

    Leggo testualmente a pag.43 DI BIG del febbraio del 1967:

    Sergio Modugno ( amico di Tenco e persona di indiscutibile serietà ): "Dalida, urla, piange ha una lettera in mano. La trascinano due amici e la portano su al primo piano dove c'e' la stanza 104."

    E da questo non possiamo "dedurre" niente certo....dunque continuiamo:

    Sergio Modugno: “Mi precipito nella sua stanza, ANCORA NON E' ARRIVATA NE' LA POLIZIA, NE LA CROCEROSSA ( FONTE BIG. FEBBRAIO 1967 PAG.43 )

    Sergio Modugno: “Salgo nella camera di Dalida, Piange, urla, povera ragazza. Era molto legata a Gigi. Mi abbraccia forte: "Luigi si è sparato, tu che eri amico, dillo, dillo al mondo che non era un pazzo. Dillo che nessuno l'ha mai compreso. Dillo che credeva in quello che faceva....ecco tutto quello che ci rimane di lui.........MI MOSTRA UNA LETTERA. E' SCRITTA CON LA BIRO CON TRATTO FERMO E DECISO, NON E' INDIRIZZATA A NESSUNO ( FONTE BIG. FEBBRAIO 1967 PAG. 43 ).

    Dalida dunque mostra il biglietto di Luigi A MODUGNO mentre si trova nella sua camera,.....LA CAMERA 104.

    ECCO LA PROVA: IL BIGLIETTO D'ADDIO DALLA 219 PASSO' ALLA 104 E LI VI RIMASE UN PO' DI TEMPO.

    Chi era spuntato accanto a Dalida subito dopo il ritrovamento del cadavere da parte della stessa...con una precisione allucinante?

    Quello dell'HOTEL LONDRA: Lucien Morisse.

    Lucien Morisse era italiano? No Francese ( d'altronde l'errore in "SELLEZIONA" può averlo commesso solo O un ignorantone....O uno straniero )

    Continuiamo:

    Sergio Modugno ( fonte BIG ), si avvicina per vedere questo biglietto.......ed effettivamente comincia con "IO HO VOLUTO BENE AL PUBBLICO ITALIANO".

    Come mai dopo AVER PASSATO UN PO' DI TEMPO nella 104.......questo biglietto SI PRESENTA con degli errori grammaticali e di forma tipici di uno straniero...magari perchè no, di nazionalità francese ed una firma FALSA?

    MISTERO? MICA TANTO. I TASSELLI COME LI INCASTRI LI INCASTRI....PORTANO IN UN'UNICA INCONTROVERTIBILE......DIREZIONE!

    Il cadavere fu rinvenuto da Dalida alle 2:10 ma la POLIZIA FU AVVERTITA SOLO ALLE 2:45.

    COME MAI CI SONO VOLUTI 35 MINUTI PER ALLERTARE LA POLIZIA? Forse perchè il biglietto "taroccato" è ancora nella 104 e non è pronto a fare IL SUO INGRESSO TRIONFALE?

    Vediamo se tutto combacia:
    02:10: arrivo di Dalida nella stanza 219, viene portata subito via nella sua camera, la 104 e porta con se il biglietto.
    02:40 Modugno sale nella stanza 104 e Dalida gli mostra un biglietto con degli errori di ortografia, di forma ed una firma falsa.
    02:45 Viene allertata la polizia.


    Si, direi che ci siamo coi tempi!!


    IL VIAGGIO SCANDALO DEL BIGLIETTO D'ADDIO

    Pochi sanno che il biglietto d'addio, prima di finire nelle mani del commissario Molinari, passò di mano in mano ( ALMENO 5 PERSONE ).
    Vi invito a guardare con attenzione questo video, dove si descrive in maniera assai meticolosa IL VIAGGIO SCANDALO DEL BIGLIETTO D'ADDIO.
    L'unica inesattezza riportata nel video ( ma non è colpa di Billy100, mio collaboratore fino al Febbraio 2008, neanche io all'epoca del video ero a conoscenza di questo particolare ), riguarda la mancanza di "intestazione" sul biglietto d'addio: durante la trasmissione "Rebus Questioni di Conoscenza" andata in onda il 10 Maggio 2010 infatti, Aldo Fegatelli Colonna ( 1 dei 3 giornalisti che nel 2005 riuscirono a far riaprire il caso ) ha rivelato che in realtà quel biglietto fu scritto su carta intestata dell'albergo: basta girare il foglio dov'è stato scritto ed in bella vista si può leggere l'intestazione dell'hotel Savoy. Per il resto il video è preciso e ricostruisce alla perfezione il viaggio scandalo di quella che ( ORMAI E' POCO CREDIBILE ), viene considerata "la prova" del suicidio di Tenco.
    BUONA VISIONE!



    FASE 4: alle ore 3, ovvero 15 minuti dopo aver allertato la polizia, dopo che la stessa è riuscita a contattare Arrigo Molinari, il quale ha diramato la notizia del suicidio all' ANSA ancor prima di andare in hotel a vedere il cadavere ( bravo Arrigo )...ebbene, il Dott. Borelli ha già "redatto" un certificato di Morte ( che riporta ORE 3.00 ) !!

    Vedere il nostro articolo: IN SOLI 15 MINUTI, NON C'E' MALE...

    Arriviamo alla fase successiva: TRASPORTO DEL CORPO ALL'OBITORIO ( UFFICIALMENTE IL FESTIVAL ( L'ONU ?? ) HA ORDINATO ALLE FORZE ARMATE DI RIMUOVERE IL CORPO IN FRETTA, LA VERITA' ERA INVECE CHE UN CADAVERE COSI ZOZZO ERA IMPROPONIBILE COME SUICIDA E BISOGNAVA DARGLI PRIMA UNA BELLA RIPULITA )

    Ed il tutto si conclude cosi: RITORNO DEL CORPO RIPULITO MA NON "LUCCICANTE" ( come si puo' vedere dalle foto che ritraggono Luigi con i piedi sotto il cassettone ) IN CAMERA PER "LA SIMULAZIONE DI SUICIDIO".

    per maggiori dettagli ed ULTERIORI ELEMENTI COMPROVANTI LE RESPONSABILITA' DI DALIDA NELL'OMICIDIO DI LUIGI TENCO: http://luigitenco60s.forumfree.net/?t=43146178

    Considerazioni:

    Sono personalmente convinto che la gelosia di Dalida sia stata "la molla di partenza" di una situazione che con il passare del tempo è sfuggita di mano alla cantante francese. Notate bene: la lettera del Novembre 66 che Luigi invia a Valeria ( ecco i manoscritti originali di quella lettera e delle altre due rese pubbliche: https://luigitenco60s.forumfree.it/?t=52313735 ) accoglie lo sfogo di Tenco riguardo Dalida, sempre a Novembre si registra un tentato speronamento per le strade della Ruta, dove 2 auto tenteranno di buttare fuori strada Luigi, sempre a novembre Luigi Tenco acquisterà 2 pistole per difesa personale ed andrà varie volte al poligono per esercitarsi. Novembre è un mese "chiave" per arrivare a comprendere "determinate" sfumature della funesta vicenda.
    Dalida non voleva sicuramente uccidere Luigi, voleva solo dargli una piccola lezione. Una sera si portò sotto la casa di Valeria e con tono intimidatorio invitò Valeria a lasciare stare Luigi, dicendole che lui aveva bisogno di una donna e non di una ragazzina ( confidenza di Valeria ad Aldo Fegatelli Colonna ).Affidandosi ad un pezzo da 90 come Lucien Morisse ( clan dei Marsigliesi ), però, commise un grave errore. Gli interessi "politici" attorno a questa vicenda ebbero la meglio trasformando quel "capriccio" di Dalida in un qualcosa per lei francamente ingestibile. Dalida si trovò ad un bivio: salvare Luigi o salvare se stessa. L'organizzazione a capo della "missione" non le avrebbe perdonato un passo indietro o ancor peggio un tradimento. Lei lo sapeva bene.
    Eppure Dalida tenterà in extremis di salvarlo il pomeriggio del 26 Gennaio 1967 al Bar del Casinò ( Giorgio Lotti, testimone oculare, rivelerà di aver intercettato dei discorsi di morte tra Dalida e Tenco quel pomeriggio al Bar: il ricordo di Lotti è nitido, non stanno parlando di suicidio ). Luigi trascinerà arrabbiato Dalida fuori dal bar prendendola da un braccio ma ormai non si poteva fare più niente.

    Dalida non potrà piu' far nulla se non assecondare "il piano mortale" organizzato dall'ex marito e dalle organizzazioni che si trovano attorno alla vicenda, pena la sua stessa vita.
    Alle 02:10, come da copione, entrerà nella camera 219 dell'Hotel Savoy e troverà il corpo di Luigi a terra senza vita ( d'altronde i discorsi di morte fatti al Bar del Casinò nel pomeriggio del 26 Gennaio tra lei e Luigi non lasciano dubbi su quello che sarebbe successo ). Verrà trascinata dopo pochi istanti fuori dalla 219 da Dossena ed altri e verrà portata nella sua camera, la 104. Dalida porta con se in camera la lettera d'addio che si trovava nella camera 219. Lucien Morisse apparso "magicamente" subito dopo la morte di Luigi accanto alla cantante francese, provvederà a rendere verosimilmente "funesto" quel biglietto e farà sparire dalla circolazione le pagine precedenti di quella che in verità era una lettera di denuncia. Quel biglietto infatti rivedrà la luce ed uscirà dalla camera 104 solo 30 minuti piu' tardi, passando dalle mani di Dalida alle mani di Sergio Modugno, dalle mani di quest'ultimo a Piero Vivarelli ed infine arriverà nelle mani del commissario Arrigo Molinari. Se il biglietto non si fosse spostato dalla camera 219, sarebbe stato più credibile ed avrebbe provato il suicidio di Tenco ma ha fatto tanti, troppi viaggi prima di arrivare in mano alla polizia e quindi non è una prova attendibile ed anzi rafforza i dubbi!!!

    Dalida ha volontariamente e deliberatamente sequestrato e portato via con se un elemento d'indagine dalla scena del delitto. Tutto ciò che "viene" artatamente spostato dalla scena del crimine, nel momento in cui, passato del tempo ritorna al suo posto o viene consegnato alle autorità ( dopo oltre 30 minuti nel caso del biglietto di Tenco ), NON HA PIU' ALCUN VALORE perchè viene inquinata la sua "originalità" e può essere stato manomesso/modificato/sostituito per renderlo credibile secondo le esigenze del caso. Se al posto della lettera, Dalida si fosse portata in camera LA PISTOLA e l'avesse tenuta con se 30 minuti...sarebbe stato lo stesso. Quella pistola, sequestrata dalla scena del crimine, non avrebbe piu' potuto ricoprire il ruolo di ARMA DEL DELITTO al di là di ogni ragionevole dubbio. Perchè la polizia nel 1967, si fidò ciecamente DI UNA LETTERA PROVENIENTE "NON DALLA SCENA DEL CRIMINE" ma recapitata in mano di Molinari "proveniente da fuori", dopo esser passata nelle mani di mezzo hotel savoy??
    Mi stupisce che la Magistratura nel 2006 non abbia fatto le stesse considerazioni che ho appena fatto io. La verità non si cerca solo riesumando le salme....ma studiando anche gli elementi a disposizione ed approfondendo ogni singolo punto.

    Tornando a noi, dopo la morte di Tenco, Dalida si sentirà in colpa per non esser riuscita a salvare Luigi, per aver preso parte alla "spedizione" controvoglia costretta da tutti trannè che dalla sua volontà. Verrà subito fatta partire per la Francia contravvenendo alle regole che di solito si applicano in situazioni del genere e neanche a farlo apposta sarà Lucien Morisse ed altri 2 ad accompagnare Dalida all'aereoporto di Nizza con la propria auto.

    Dalida
    LUCIEN MORISSE ( MARSIGLIESI ), DALIDA ( PARTECIPANTE CONTROVOGLIA )....partono in direzione dell'aereoporto di Nizza.

    Dalida, un mese dopo, tenterà il suicidio non riuscendoci. 10 anni dopo nel 1977, il secondo "tentato" suicidio della cantante francese. Nel Gennaio del 1987, 4 mesi prima di morire, Dalida sta per "esplodere", è tentata di dire la verità ma sa quanto potrebbe costarle, cosi confida "goffamente" ad un settimanale italiano: "Io non so, non voglio, non posso dire come e perchè Luigi è morto".
    4 mesi dopo quell'intervista Dalida morirà e la verità ufficiale riporterà lo stesso responso di quel 27 Gennaio 1967: SUICIDIO!
    Dopo 2 tentativi falliti nel 67 e nel 77, viene cosi difficile credere che nell' 87 possa non essersi trattato di suicidio che a nessuno verrà mai alcun dubbio sulla veridicità del gesto.
    Dalida non ha ucciso Luigi Tenco ma è stata vittima di una situazione che lei stessa aveva "messo in piedi" e che le è sfuggita di mano.

    <continua nel post successivo>

    Edited by LaVerdeIsola - 3/10/2011, 23:00
     
    Top
    .
7 replies since 5/4/2008, 00:27   467648 views
  Share  
.