4° elemento extra CASO TENCO: LA BENDATURA, gran bella invenzione!

INCASTRO CON PROVA 3° ( LE FERITE E L'EMATOMA )

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    Grazie Anna. In fondo i sentimenti per una persona, si possono dimostrare in tanti modi. E ciò che sto facendo non mi pesa.
    Poche persone hanno amato Luigi e tra queste poche c'e' sicuramente suo fratello Valentino.

    ECCOLO IN UN'INTERVISTA SEMI-INEDITA del 1992 pubblicata da Repubblica. SOFFERMATEVI SUI PASSAGGI IN ROSSO. E' SOLO UN MODO DA PARTE MIA PER ATTIRARE L'ATTENZIONE su "particolari" molto importanti.

    LE LETTERE DI TENCO
    Repubblica — 28 gennaio 1992 pagina 24 sezione: SPETTACOLI


    RICALDONE - "Lo so che posso sembrare uno un po' fissato, il fratello dell' artista ' maudit' che non si rassegna, ma non mi importa. Cerco soltanto la verità sulla fine di Luigi. E' da venticinque anni che tento di rimettere insieme, tassello dopo tassello, quello che è successo quella sera nel camerino del festival di Sanremo. La scoperta, insperata, di questa donna eccezionale, Valeria, che per tre anni all' insaputa di tutti ha amato mio fratello, e la decisione di pubblicare le lettere che Luigi le scrisse sono semplicemente nuovi passi verso la verità...". Valentino Tenco, 63 anni, ha un carattere spigoloso e non ama le interviste ma la sua schiettezza contadina lo rende loquace. Più vecchio di nove anni di Luigi, dice di essere stato più un padre che un fratello maggiore.

    Vive con la moglie e i due figli sul promontorio di Ruta, tra Recco e Camogli, sulla riviera ligure di Levante, nella stessa casa un tempo abitata dal fratello e dalla madre. Sino a qualche anno fa aveva una piccola impresa di costruzione di pannelli solari, ora ha inventato una macchina "enologica" per l' imbottigliamento del vino. Da sempre si ostina a cercare la soluzione del mistero che circonda la morte del fratello.

    E soprattutto lo indignano i tentativi di trasformare Luigi Tenco in un simbolo buono per usi diversi. Forse perchè ricorda bene che mentre ora tutti si dichiarano "amici di Luigi", ad accompagnare la bara al cimitero nel ' 67 c' erano solo Michele, Fabrizio De Andrè e la prima moglie di Gino Paoli.

    Non ha paura delle parole, Valentino Tenco. Domenica pomeriggio, nel corso del dibattito su Luigi Tenco nel teatro delle Cantine Sociali di Ricaldone, il paesino del Monferrato dove lui e il fratello Luigi sono nati, non ha esitato a insultare Gino Paoli che aveva espresso perplessità sulla pubblicazione delle lettere inedite del collega e amico suicida dietro le quinte del festival di Sanremo del 1967. "Luigi era uno normale come noi. Facevamo parte di una generazione che aveva vissuto l' infanzia durante la guerra, abituati a vedere i morti per strada.

    Così che la morte per noi era uno scherzo" ha raccontato Paoli "Aveva anche una fidanzata di cui nessuno sapeva niente. Ma che cosa vuol dire?" ha insistito il cantautore che, come Bindi e altri, alla sera ha cantato le canzoni di Tenco nel concerto al teatro di Alessandria che ha concluso la celebrazione del venticinquennale della morte del cantautore "Allora avevamo tante donne. E anche questa storia dell' introversione è da chiarire. Un po' ci giocavamo, faceva tanto James Dean...".

    Parole che non sono piaciute a Valentino Tenco che ha chiesto il microfono e si è scagliato contro Paoli. "Luigi amava la vita e la sua adoloscenza l' ha trascorsa a Ricaldone dove della guerra arrivava solo l' eco ed è stato per lui un periodo bellissimo.

    Ho deciso di pubblicare le lettere non per violare l' intimità di Luigi, ma perchè da quegli scritti emerge non solo una figura nuova, il profilo di una persona sensibile che non si può uccidere per una canzonetta bocciata alla finale del festival .

    Ma è anche la prova che quel gesto non era premeditato, che la storia con Dalida non era altro che una montatura pubblicitaria...". Valentino Tenco ha saputo dell' esistenza di Valeria, una studentessa incontrata da Luigi nel ' 64 e dal cantautore amata disperatamente sino alla tragica sera sanremese, in maniera romanzesca. "Ero stato al ' Costanzo Show' dove avevo espresso le molte perplessità sull' indagine fatta sulla morte di mio fratello" spiega "potrei anche affermare che si tratta di omicidio e nessuno potrebbe smentirmi.

    Un uomo che seguiva la trasmissione si è commosso, ha scritto una lettera con l' ordine di recapitarmela dopo la sua morte. A luglio quell' uomo è deceduto e io ho trovato la lettera nella cassetta della posta. In poche righe c' erano gli elementi per ritrovare Valeria, la donna con cui mio fratello Luigi aveva parlato al telefono venti minuti prima di morire. L' ho cercata. Lei che aveva sofferto tantissimo per quello che era successo a Luigi, forse più di noi familiari, non voleva ricordare, non voleva riaprire quella ferita. E' stato un incontro stupendo. Ho conosciuto una persona che ha amato mio fratello di un amore bellissimo, che avrebbe dovuto sposarlo. Ho saputo cose di Luigi che non conoscevo, tra cui l' intenzione di abbandonare il mondo della canzone.( nota di "laverdeisola": GUARDARE IL BIGLIETTO DI ADDIO E dare il giusto significato a "faccio questo non perchè sono stanco della vita ( tutt'altro ))"

    E Valeria mi ha confermato che al telefono Luigi le aveva detto di averle scritto un' altra lettera.( nota di "laverdeisola": che altro non è che la stessa lettera ritrovata ma completa di tutti i fogli )

    Si scrivevano tantissimo. Anche semplici biglietti. Pensieri messi su carta. Si scrivevano anche dopo essersi visti. In quella lettera Luigi aveva scritto nomi e cognomi di chi detta legge nel mondo della musica leggera. '( nota di laverdeisola: che stanno nelle pagine precedenti di quel biglietto fatto passare per biglietto d'addio....e fatte sparire dalla circolazione )

    Arriverò prima io di quella lettera' aveva detto Luigi a Valeria per telefono. Lui è morto venti minuti dopo e la lettera non è mai stata trovata..." ( nota da laverdeisola: SI CHE E' STATA TROVATA SOLO CHE HANNO LASCIATO SOLO L'ULTIMA PAGINA FATTA POI PASSARE PER LETTERA D'ADDIO ).

    Insieme a Giorgio Carozzi, ricaldonese e giornalista del ' Secolo XIX' , amico d' infanzia di Tenco e di Nino Pirito, caposervizio del quotidiano genovese, Valentino Tenco ha deciso di pubblicare tre delle tante lettere scritte a Valeria da Luigi Tenco. "Una decisione sofferta e meditata" spiegano Pirito e Carozzi "Motivata dal desiderio di delineare meglio la sensibilità di Luigi. Per evitare accuse di ' scoopismo' abbiamo evitato di intervistare Valeria, scelto titoli ' soft' , cercato di tutelare al massimo le persone coinvolte nella vicenda...". - di MEO PONTE

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    Il passaggio che mi fa rabbia, molta rabbia è questo: "Arriverò prima io di quella lettera' aveva detto Luigi a Valeria per telefono".

    Non riesco a trattenere la rabbia, purtroppo tutti voi conoscete il mio carattere e sapete che non le mando mai a dire. Come si fa, mi chiedo e mi richiedo, come si fa ad autoconvincersi del suicidio DOPO UNA FRASE DI QUESTO GENERE PRONUNCIATA 10-20 MINUTI AL MASSIMO PRIMA DI MORIRE?

    Ditemi tenchiani pro suicidio ormai razza in estinzione, illuminatemi....ma a cosa avete pensato tutto questo tempo? Che servizio avete reso a Luigi uomo che attraverso il Tenco artista ( che viene dopo ), vi ha dato la possibiltà ogni giorno di poter ascoltare le sue canzoni e di sognare?

    Siete coscienti che senza il Tenco uomo, essere umano tale e quale a noi, il Tenco artista non sarebbe mai esistito?

    La coscienza BASTA RIPULIRLA CON UN TRIBUTO ALLA SUA MUSICA? Luigi sarebbe contento di tutto ciò? Vorrebbe tutti questi marmi d'oro e colorati che gli state tributando....SENZA PROVARE LA BENCHE' MINIMA PIETA O COMPASSIONE per LUI che è stato ucciso in quel modo cosi vergognosoi?

    La musica e l'arte di Tenco sono stati sopravvalutati perchè ciò che veramente doveva contare per un tenchiano, ERA METTERE IN PRATICA GLI INSEGNAMENTI DI QUELLE CANZONI, NON LE NOTE MUSICALI O IL RITMO. La sua musica e la sua grandezza artistica dovevano essere IL COMPLETAMENTO della reale grandezza di Tenco, NON L'UNICA COSA "ESISTENTE". Luigi non era un jukebox, lo volete capire o no? ERA UN UOMO!!!

    Tenco non ha scritto quelle canzoni di protesta PER FARVELE BALLARE O CANTARE. Lui le aveva scritte per trasmettere un messaggio e questo messaggio NON E' ARRIVATO.

    Il messaggio di protesta nelle sue canzoni VIENE ASCOLTATO da esseri "sognanti" IN CASA, DURANTE UN OMAGGIO che gli viene tributato ecc ecc. E la cosa mi fa rabbia perchè ALLORA....TENCO...QUESTE CANZONI...CHE LE HA FATTE A FARE?

    Tenco non le aveva scritte PER FAR SOGNARE ma le aveva scritte per "QUEL DETERMINATO" PUBBLICO ( i tenchiani ) CHE AVREBBERO DOVUTO METTERE IN PRATICA I SUOI INSEGNAMENTI.

    "Ognuno è libero", "E se ci diranno".....CANTATE O SUONATE DURANTE UN TRIBUTO dove la gente canticchia e poi applaude, torna a casa....e va a dormire, sono due canzoni che a questo punto ERA INUTILE CHE LUIGI SCRIVESSE. Mi chiedo: che le ha scritte a fare? Per spettacoli e tributi a lui dedicati? BASTAVA UN CHA-CHA O UN MERENGUE...allora, arrivati a questo punto.

    L'omicidio di Luigi SICURO AL 100%, richiede da parte nostra LA scelta: o mettiamo in pratica gli insegnamenti da lui ricevuti APPLICANDO AL CONTESTO DELLA SUA MORTE i messaggi delle sue canzoni ( e allora dobbiamo darci una mossa e non fare i "passivi" O ANCOR PEGGIO quelli a cui non interessa ( ideale fortemente anti-tenchiano ))....OPPURE E' MEGLIO CHE TUTTI cominciamo ad ascoltare JULIO IGLESIAS e MIGUEL BOSE'.

    Ne guadagnerà sicuramente Luigi che VIENE AMATO....si certo......MA SOLO CON LE ORECCHIE. E io credo che SE VOI FOSTE AMATI DA CHI VI STA ACCANTO CON "LE ORECCHIE" VI SENTIRESTE LEGGERMENTE PRESI PER I FONDELLI.

    Ecco cari tenchiani perchè QUANDO SI DICE DI FAR RIPOSARE IN PACE LUIGI, non si fa altro che prenderlo per i fondelli non una volta ma due volte.

    Edited by LaVerdeIsola - 10/12/2008, 16:07
     
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  2. Ersilia92
     
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    CITAZIONE (LaVerdeIsola @ 10/12/2008, 15:44)
    Il passaggio che mi fa rabbia, molta rabbia è questo: "Arriverò prima io di quella lettera' aveva detto Luigi a Valeria per telefono".

    Non riesco a trattenere la rabbia, purtroppo tutti voi conoscete il mio carattere e sapete che non le mando mai a dire. Come si fa, mi chiedo e mi richiedo, come si fa ad autoconvincersi del suicidio DOPO UNA FRASE DI QUESTO GENERE PRONUNCIATA 10-20 MINUTI AL MASSIMO PRIMA DI MORIRE?

    Ditemi tenchiani pro suicidio ormai razza in estinzione, illuminatemi....ma a cosa avete pensato tutto questo tempo? Che servizio avete reso a Luigi uomo che attraverso il Tenco artista ( che viene dopo ), vi ha dato la possibiltà ogni giorno di poter ascoltare le sue canzoni e di sognare?

    Siete coscienti che senza il Tenco uomo, essere umano tale e quale a noi, il Tenco artista non sarebbe mai esistito?

    Nessuno, ascoltiamo e basta, tanto non era un essere umano! Era un robot programmato per scrivere canzoni e non esser compreso che poi è stato rottamato e trasmormato in scatolette di sardine vero??? :angry:

    CITAZIONE (LaVerdeIsola @ 10/12/2008, 15:44)
    La coscienza BASTA RIPULIRLA CON UN TRIBUTO ALLA SUA MUSICA? Luigi sarebbe contento di tutto ciò? Vorrebbe tutti questi marmi d'oro e colorati che gli state tributando....SENZA PROVARE LA BENCHE' MINIMA PIETA O COMPASSIONE per LUI che è stato ucciso in quel modo cosi vergognosoi?

    E' quello che mi chiedo anch'io. Un po' di vergogna no??? :angry:

    CITAZIONE (LaVerdeIsola @ 10/12/2008, 15:44)
    La musica e l'arte di Tenco sono stati sopravvalutati perchè ciò che veramente doveva contare per un tenchiano, ERA METTERE IN PRATICA GLI INSEGNAMENTI DI QUELLE CANZONI, NON LE NOTE MUSICALI O IL RITMO. La sua musica e la sua grandezza artistica dovevano essere IL COMPLETAMENTO della reale grandezza di Tenco, NON L'UNICA COSA "ESISTENTE". Luigi non era un jukebox, lo volete capire o no? ERA UN UOMO!!!

    Tenco non ha scritto quelle canzoni di protesta PER FARVELE BALLARE O CANTARE. Lui le aveva scritte per trasmettere un messaggio e questo messaggio NON E' ARRIVATO.

    Il messaggio di protesta nelle sue canzoni VIENE ASCOLTATO da esseri "sognanti" IN CASA, DURANTE UN OMAGGIO che gli viene tributato ecc ecc. E la cosa mi fa rabbia perchè ALLORA....TENCO...QUESTE CANZONI...CHE LE HA FATTE A FARE?

    Tenco non le aveva scritte PER FAR SOGNARE ma le aveva scritte per "QUEL DETERMINATO" PUBBLICO ( i tenchiani ) CHE AVREBBERO DOVUTO METTERE IN PRATICA I SUOI INSEGNAMENTI.

    "Ognuno è libero", "E se ci diranno".....CANTATE O SUONATE DURANTE UN TRIBUTO dove la gente canticchia e poi applaude, torna a casa....e va a dormire, sono due canzoni che a questo punto ERA INUTILE CHE LUIGI SCRIVESSE. Mi chiedo: che le ha scritte a fare? Per spettacoli e tributi a lui dedicati? BASTAVA UN CHA-CHA O UN MERENGUE...allora, arrivati a questo punto.

    Giuseppe, evidentemente è troppo difficile da capire. Lo dici sempre, eppure...si fanno orecchie di mercante!

    Comunque davvero...UN PO' DI COERENZA!!!


    CITAZIONE (LaVerdeIsola @ 10/12/2008, 15:44)
    Ecco cari tenchiani perchè QUANDO SI DICE DI FAR RIPOSARE IN PACE LUIGI, non si fa altro che prenderlo per i fondelli non una volta ma due volte.

    E questo mi fa inca.... in una maniera! INVENTATE UNA SCUSA MIGLIORE PER FREGARVENE DI LUIGI, QUESTA E' PATETICA!
     
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    Per agevolare la lettura del sommario della sezione CASO TENCO ( non ci si capisce piu' nulla ), mi trovo costretto a chiudere la discussione in modo da poter riordinarle secondo uno schema logico.

    Grazie per la comprensione
    Giuseppe
     
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17 replies since 3/12/2008, 18:05   2841 views
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